Promozione dei Beni Culturali: DVD I Bronzi di Riace

La promozione di un’opera d’arte è basata sulla sua conoscenza. Per fare in modo che il pubblico si affezioni a un’opera, è necessario fargli apprezzare la storia, gli eventi che le appartengono, il luogo da dove proviene, le testimonianze di chi l’ha ritrovata e degli esperti, che si sono adoperati, dal restauro all’allestimento.

Nel caso dei Bronzi di Riace, e della loro esposizione nel nuovo allestimento nel Nuovo Museo Archeologico di Reggio Calabria, le problematiche da risolvere erano molteplici:

  • Bronzi di Riace, come altre importanti opere d’arte, sono molto conosciuti, e risulta complesso comunicare al pubblico informazioni inedite;
  • le modalità di esposizione prevedono un limite massimo di affluenza, e una turnazione di visitatori, quindi il formarsi di code;
  • l’importanza di queste opere per il grande pubblico, è legata al loro magnifico aspetto;

digi.Art ha realizzato un documentario a scopo promozionale e didattico sui Bronzi di Riace, che è distribuito sia nella sala d’attesa dei Bronzi, ed inoltre acquistabile dai visitatori presso il bookshop del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

Eccovi il promo:

Molte le operazioni che sono state effettuate per completare il documentario, che possono essere sintetizzate nel seguente elenco: elaborazione dei modelli numerici delle statue, animazione dei modelli numerici delle statue, correzione delle textures delle patine, creazione dei files, programmazione dei files, produzione e post-produzione video dal file numerico.

 

Per quanto riguarda i due modelli numerici tridimensionali texturizzati, sono stati dotati di uno scheletro digitale, in modo che le due statue si potessero muovere liberamente, mantenendo la corretta corrispondenza e deformazione nella simulazione della muscolatura, per non incorrere in sgradevoli errori di posizionamento.
Durante le operazioni di ricostruzione digitale delle due statue, sono stati integrati i reperti mancanti secondo la sua ipotesi di studio. Questo per fare in modo che chi guardi il video possa acquisire piena conoscenza dell’ipotetica realizzazione originaria delle due statue. La superficie dei modelli numerici corrispondono in modo credibile a quella delle reali statue, così da mantenere alto il valore scientifico dell’operazione.

Il prodotto finale è un documentario, rivolto al pubblico televisivo e non, e riesce ad essere il giusto compromesso tra le forme contemporanee di comunicazione e i canoni artistici, archeologici e scientifici.

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